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Presentazione e finalità del corso

Attuale scenario culturale dell’orientamento cognitivo-comportamentale

La psicoterapia attraversa una fase di continua evoluzione e di profonda trasformazione, e – negli ultimi tempi – essa appare soggetta a continui cambiamenti.

Tali cambiamenti, sollecitati dalla percezione del limite dell’efficacia delle prassi psicoterapeutiche classicamente consolidate rispetto al sempre più variegato panorama dei disturbi mentali, nonché dal progressivo estendersi dell’intervento psicoterapeutico in quasi tutti gli ambiti della salute, mentale e non, si riflettono prima sullla pratica clinica  per poi estendersi alla teoria, comportando aggiustamenti, riformulazioni o stimolando  l’elaborazione di nuovi modelli teorici del funzionamento mentale.

Con riferimento all’area relativa alla psicoterapia cognitivo comportamentale (CBT) si assiste, da circa due decenni, alla comparsa di pratiche e orientamenti complessivamente definiti come “terza onda CBT”, essendo la “prima onda” costituita dal comportamentismo e la “seconda onda” dal cognitivismo. Sono abitualmente inserite nella terza onda, tra le altre, la Dialectical Behavior Therapy (DBT), l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT), la Schema Therapy, la Terapia Sensomotoria, la Mindfulness, la Terapia Metacognitiva Interpersonale, etc.

Ciò che accomuna gli orientamenti della prima e della seconda onda –quest’ultima definita “Terapia Cognitiva Standard”, costituita principalmente dalle teorie e prassi elaborate da Ellis (REBT) e da Beck – con quelli della terza onda, è sicuramente l’attenzione alla verifica dell’efficacia clinica, asse portante della metodologia scientifica inaugurata con l’avvento del comportamentismo in psicoterapia. In quest’ottica, essendo tale attenzione patrimonio ormai acquisito della cultura psicoterapeutica, potremmo inserire nella “terza onda” diversi approcci emergenti, tra cui l’EMDR.

Ciò che distingue le diverse “onde”, al di là della comune focalizzazione sull’induzione al cambiamento e sulla partecipazione attiva del paziente nella costruzione del processo terapeutico, è la maggiore attenzione posta dal comportamentismo e dal cognitivismo standard alla correzione diretta degli aspetti disfunzionali del paziente, rispetto alla maggiore rilevanza attribuita dai clinici della “terza onda” all’amplificazione delle capacità di autoregolazione del paziente, attraverso il potenziamento delle risorse soggettive del paziente. In quest’ottica, le differenze tra seconda e terza onda possono situarsi lungo un ipotetico continuum del rapporto dinamico tra modificazione e accettazione di sé: la loro convivenza nel bagaglio formativo del terapeuta arricchisce la gamma degli strumenti di intervento psicoterapeutico. Corollario non secondario delle suddette differenze è il poter articolare, in modo altrettanto dinamico, nella prassi clinica, il rapporto tra i protocolli di intervento strutturati e basati sull’evidenza nelle diverse sindromi cliniche e le singolari caratteristiche connesse alla soggettività del paziente.

Negli ultimi anni la ricerca sui fattori correlati agli esiti positivi in psicoterapia ha inoltre posto in chiara evidenza il significativo ruolo svolto dall’ “alleanza terapeutica”: fattore da considerare alla stregua di un vero e proprio strumento terapeutico, indipendente dalla specificità dell’orientamento teorico del terapeuta. L’attenzione alla relazione terapeutica consente infatti di recuperare, opportunamente tradotte, una serie di riflessioni provenienti dall’orientamento psicodinamico, approccio che ha particolarmente sottolineato l’importanza nel buon esito del percorso di cura della qualità relazione tra terapeuta e paziente. La focalizzazione sulla relazione terapeutica richiede, inoltre, l’interrogarsi sulle peculiarità e sulle modalità di gestione dell’interazione tra terapeuta e pazienti nei diversi setting terapeutici, individuale, di coppia, familiare e di gruppo: tematica rispetto alla quale l’orientamento relazionale ha offerto significativi contributi.

 

Finalità della proposta formativa Training School

La proposta formativa della Training School ha l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento teorico, metodologico e pragmatico che consenta sia di integrare le diverse onde della cultura CBT, sia di assimilare – opportunamente tradotte – le riflessioni sulla gestione della relazione terapeutica e le riflessioni sulla gestione dei setting di intervento triadici e gruppali, riflessioni storicamente appartenenti rispettivamente all’orientamento psicodinamico e all’orientamento relazionale. L’obiettivo di una simile formazione è di consentire al futuro psicoterapeuta di acquisire la flessibilità necessaria in ambito clinico, tanto nella costruzione del setting di intervento quanto nell’applicazione delle tecniche di intervento maggiormente idonei nel singolo caso clinico.

La denominazione Training School della scuola segnala in modo efficace questa vocazione sostanzialmente pragmatica della proposta formativa, non essendo in tale denominazione in primo piano, come per lo più abituale per le scuole di psicoterapia, il riferimento a “padri fondatori” dell’orientamento teorico proprio della scuola e/o il riferimento diretto all’orientamento teorico.

La denominazione secondaria della scuola Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale – segnala il primario tributo all’orientamento cognitivo-comportamentale nell’offrire un corpus metodologico, concretamente declinato nell’assessment CBT, che consente di effettuare nella prassi le integrazioni suddette.

Infine, la denominazione terziaria della scuola dell’adulto e dell’età evolutiva – segnala la pari dignità assegnata in ambito formativo alla terapia dell’età evolutiva e a quella dell’età adulta, una pari dignità il cui obiettivo teorico-culturale è di acquisire un modello della persona che connetta le continuità-discontinuità delle diverse fasi esistenziali e delle relative problematiche psicopatologiche, e il cui obiettivo pragmatico-clinico è di consentire all’allievo di acquisire competenze, tanto nella gestione delle psicopatologia dell’età evolutiva quanto in quella dell’età adulta.